I cavalli usano i loro sensi per relazionarsi con gli altri e i loro dintorni. Tenerlo presente renderà migliore la nostra equitazione.
I cavalli sono animali sociali, ma purtroppo allo stato domestico, dove si devono adattare in molti versi per vivere accanto a noi, la loro esigenza sociale difficilmente viene soddisfatta attraverso contatti con altri cavalli o anche con gli esseri umani. Si sa quanto sia difficile lasciare che i cavalli di proprietari diversi vivano in gruppo e abbiano contatti sociali, e non siamo qui per discuterne. Nella nostra esperienza abbiamo visto che il contatto umano attraverso una relazione sociale può essere un elemento che contribuisce al benessere del cavallo domestico e può anche aiutarci nella pratica delle discipline equestri.
Tradizionalmente, l’interazione tra uomo e cavallo avviene attraverso l’addestramento, condizionando i cavalli a rispondere a determinati stimoli, il che pone rigidi confini all’equitazione. In una situazione naturale i rapporti tra cavalli sono di tipo sociale e la gerarchia del branco si basa su esigenze naturali, “diritti di pascolo” e territorio, mentre in equitazione molti stanno ancora cercando di raggiungere la leadership con le convenzioni e la forza.
Avete mai pensato di essere in grado di comunicare con un cavallo spontaneamente attraverso un dialogo dinamico gestibile istantaneamente come una relazione sociale?
Human Horse Sensing Horsemanship è un modo per farlo!
I sensi sono la finestra aperta di tutti sull’ambiente. Diversi stimoli raggiungono gli individui attraverso specifici recettori situati negli organi di senso. La testa del cavallo, così come quella umana, è il sito anatomico di tutti i sensi, il resto del corpo è in grado di percepire attraverso il senso del tatto. Sulla base di ciò che viene percepito e con il filtro della personalità, ognuno esibisce il proprio comportamento, esprimendo pensieri e relazionandosi con gli altri, che percepiranno e risponderanno allo stesso modo. Alcune informazioni, ad esempio gli stimoli che causano un comportamento istintivo, sono più immediate nel suscitare risposte mentre altri stimoli utilizzano percorsi neuronali più complessi.
Una relazione tra individui va oltre le circostanze di ogni singola azione che facciamo quando “lavoriamo” con i cavalli, e si trasferisce da una situazione all’altra anche tra cose molto diverse. La comunicazione tra uomo e cavallo è al centro di qualsiasi situazione equestre, salto, dressage, caccia alla volpe o qualsiasi altra cosa che facciamo con i cavalli. Human Horse Sensing è un sistema di comunicazione corretta ed efficiente che permette di gestire la relazione nelle interazioni tra esseri umani e cavalli, sia a terra sia in sella.
L’interazione tra uomo ed equino avviene sempre attraverso il comportamento, ma Human Horse Sensing lo fa con profonda attenzione ai dettagli della comunicazione ottenendo è un’interazione spontanea, efficace dal primo momento e che non dipende da un preesistente addestramento.
Un cavallo non firma mai un contratto di lavoro con noi, il suo atteggiamento può cambiare con le circostanze e il nostro rapporto deve essere gestito in modo dinamico e sempre efficace, ma soprattutto con un significato immediato sia per l’uomo sia per il cavallo.
Gli esseri umani comunicano in dettaglio attraverso il suono mentre i cavalli usano il movimento, e attorno a questo fatto abbiamo strutturato il nostro sistema di comunicazione attraverso un dialogo di movimento in cui gestiamo lo spazio e il tempo riguardo a concetti istintivi di natura sociale che in questi termini sono comuni per uomo e cavallo.
Un punto molto importante per Human Horse Sensing è creare sempre l’interesse volontario del cavallo nell’interazione con l’uomo, elemento solitamente ignorato o addirittura contrario alla situazione che altri metodi mirano a creare, dove per il cavallo spesso la motivazione è di evitare una condizione di disagio appropriatamente preparata dall’essere umano. La comunicazione spontanea tra uomo e cavallo, che è stata tradizionalmente poco esplorata, o addirittura considerata inutile, può effettivamente essere vitale quando si vuole che il cavallo abbia un interesse volontario per l’azione. Un altro vantaggio della possibilità di comunicare in modo spontaneo e immediato è che ci permette di intervenire quando ci troviamo in situazioni non coperte dall’allenamento e quindi inaspettate, difficili o pericolose. Questi sono spesso i momenti in cui l’uomo pensa che il cavallo stia disobbedendo e ricorre alla punizione, inserendo paura e dolore nell’interazione tra uomo e cavallo. In Human Horse Sensing invece che punire si ripresenta la richiesta al cavallo, dopo averla adeguatamente ristrutturata. Le ragioni di questa scelta sono dettate dalla conoscenza di ciò che la punizione, la paura e il dolore producono nel processo di apprendimento, in cui i loro effetti possono sconfinare nel territorio della cosiddetta sopravvivenza, dove le azioni possono diventare incoscienti, a volte ingestibili o addirittura pericolose.
Human Horse Sensing Horsemanship è il soggetto di un libro di Alessandra Deerinck, in cui questo nuovo modo di stare con i cavalli è descritto, dalle basi del comportamento, del processo di apprendimento, del lavoro con i cavalli liberi di muoversi, degli elementi della comunicazione e della relazione sociale tra uomo e cavallo.
Proprio come noi esseri umani, i cavalli hanno i loro cinque sensi: vista, udito, tatto, olfatto e gusto. Normalmente, anche nelle interazioni con altre specie domestiche, gli esseri umani scelgono di usare il linguaggio, il più immediato veicolo d’informazione per noi mentre per rispondere ad esso gli animali devono imparare il significato dei nostri segnali verbali con il condizionamento. Sapere come avvicinarsi a un cavallo, stare in contesti sociali, familiari per i cavalli (come presenza reciproca, posizione, movimento e bisogni primari) può davvero aiutarci a comunicare spontaneamente con loro. Lavorare con i cavalli liberi di esprimersi attraverso il movimento consente, richiede e insegna come modulare la comunicazione attraverso i sensi.
Ci sono alcune importanti differenze, tra il modo in cui gli esseri umani e i cavalli usano i sensi. In questa impostazione, non copriremo l’argomento in modo esaustivo come facciamo nei nostri corsi, ma citeremo alcuni suggerimenti utili su come meglio trasmettere le nostre informazioni ai cavalli in modo spontaneo e diretto.
Vista
Il cavallo ha un campo visivo più ampio, a causa della posizione degli occhi sulla testa dell’individuo e ha la capacità di impiegare in modo efficiente una modalità monoculare e una modalità binoculare. I cavalli useranno principalmente il linguaggio del corpo e il senso della vista, per comunicare in modo dettagliato con altri individui, mentre l’uomo usa il suono e il senso dell’udito, per ottenere informazioni dettagliate sugli altri.
Il senso della vista è fondamentale, quando si lavora con un cavallo libero di muoversi. Se un cavallo guarda qualcosa, sta anche prestando attenzione ad esso.
Udito
I suoni che i cavalli possono articolare sono molto semplici, ma possono sicuramente controllarne l’intensità e il ritmo. Quando si lavora con i cavalli, l’intensità e il ritmo di un suono contano più del significato delle parole che usiamo, perché il cavallo capisce immediatamente l’intensità e il ritmo dei suoni che produciamo.
L’orecchio equino può catturare passivamente suoni e ha un’abilità di movimento molto pronunciata, che aiuta i cavalli a localizzare la fonte del suono. Oltre a ciò, la posizione delle orecchie del cavallo può esprimere il loro stato mentale, dando loro la possibilità di esprimere la loro personalità e il loro umore in una determinata situazione.
Quando si comunica con un cavallo, che è in grado di esprimersi liberamente perché non legato a una corda, è essenziale prestare attenzione all’aspetto dell’orecchio del cavallo in dettaglio.
Tatto
Quando si monta a cavallo, il senso del tatto diventa il principale canale di comunicazione, dato che il cavallo non può vederci a causa della nostra posizione. In altre situazioni, i cavalli usano il tatto per esplorare cose che sembrano abbastanza sicure da potersi avvicinare. I cavalli timidi allungano il collo per toccare qualcosa con la punta del loro naso. Questa parte della testa del cavallo è molto capace di raccogliere informazioni dettagliate e aiuta anche nella selezione del cibo.
Attraverso il tatto, un cavallo percepisce, in modo molto dettagliato, cose che sono leggere come il peso di una mosca sulla loro pelle. Quando ci affidiamo al tatto per comunicare con i cavalli, dobbiamo trasmettere molto attentamente i nostri segnali, perché il cavallo può essere così consapevole.
Olfatto e gusto
I cavalli usano sempre l’olfatto e il gusto quando sono lontani o vicini alla fonte dell’informazione, ma la maggior parte delle volte gli esseri umani non tengono a mente le informazioni che possono trasmettere a un cavallo attraverso olfatto e gusto.
Riteniamo che questi ultimi due sensi richiedano da noi più considerazione di ciò che normalmente viene dato. Nei nostri corsi copriamo il tema dell’olfatto e del gusto e l’uso del cibo in equitazione, evidenziando la sua efficacia come strumento di comunicazione.
Per ulteriori informazioni sul nostro metodo e sui nostri corsi, visitate il nostro sito Web www.hhsensing.com telefonate al +1 760 715 1554 o inviate un’e-mail all’indirizzo hhsensing@icloud.com
Alessandra Deerinck