Chiara, Stefano, Francesco e Mirko…4 “amici al bar”, come amano definirsi. Provenienti da regioni d’Italia differenti (Lazio, Umbria, Toscana ed Emilia Romagna) ma con una passione in comune ben definita: quella per i cavalli Murgesi e per gli asini di Martinafranca.
Ed è proprio questa passione che li spinge a creare qualcosa di nuovo…Non un’associazione di allevatori o di addetti ai lavori, ma semplicemente un collettore di appassionati di queste razze, con cui organizzare dei raduni per condividere momenti assieme.
“Ed è così che nel 2017 – racconta Stefano, che abbiamo creato Apam, l’acronimo di Associazione di Proprietari e Allevatori di cavalli murgesi e asini di Martinafranca – L’intento, fin da subito, è stato di aggregare gli appassionati di tutta Italia dei cavalli Murgesi, che si trattasse di allevatori, proprietari o semplici simpatizzanti, e farli conoscere in tutta Italia. In fondo, i piccoli proprietari potevano essere i migliori testimonial. Abbiamo così creato raduni, competizioni ed eventi nelle differenti regioni, con numeri importanti (25-30 esemplari)…E senza la necessità di spostare soggetti dalla Puglia…perché magari la manifestazione è in Piemonte e i soci APAM di quei luoghi ben rappresentano la razza!”.
L’APAM è stata presente a Fieracavalli Verona, Cavalli a Roma e altre importanti manifestazioni… “Ora la pandemia ci ha frenati – continua Stefano – ma contiamo di ripartire con gli eventi al più presto. – Le idee sono tante, tantissime. Ma il fine ultimo è sempre lo stesso: creare maggior consapevolezza attorno a questo cavallo, amatissimo in paesi come Germania, Olanda, Svizzera ma poco presente qui da noi. Questo perché nell’immaginario collettivo il Murgese è rimasto un soggetto dalle caratteristiche morfologiche che non sono più quelle (ndr cavallo massiccio, da carne), tant’è vero che quando porto questi cavalli in giro mi chiedono se siano degli spagnoli o altre razze..Le idee per valorizzare questi soggetti sono tante, dalla creazione di una sezione dedicata all’allevamento e alla riproduzione all’utilizzo a livello agonistico…Dopo questo stop forzato, non chiediamo altro che far diventare realtà le nostre idee!”
E il Martinafranca? “Colpevole” di questa passione è sempre Stefano, tecnico di onoterapia, che ha trovato in questi animali dei terapisti eccezionali, nonostante la taglia importante… “Mi è capitato di fare anche un passo a 2 di dressage con una fattrice di Martinafranca…il risultato è stato eccezionale!”.
Giorgia Ferrero