Numerosi sono stati gli argomenti teorici trattati in aula e le attività pratiche effettuate in maneggio ed in escursione all’interno della riserva naturale Oasi dei Ghirardi: una area di circa 600 ettari costituita da boschi, prati e torrenti che offrono rifugio a molte specie di piante, funghi ed animali tra i quali non possiamo non ricordare il lupo.
All’interno della riserva, i discenti, oltre a sperimentare “nella pratica” i principali concetti di tecnica equestre, hanno potuto godere degli scenari che danno vita ad un paesaggio ricco di storia e tradizioni, in cui i colori, profumi ed atmosfere sono rimasti inalterati nel tempo.
Una menzione a parte va fatta per un altro simbolo della biodiversità dell’Appennino parmense: il Cavallo Bardigiano.
Questo cavallo trae il proprio nome del paese medioevale di Bardi, sull’Appennino parmense. Le condizioni ambientali e di allevamento hanno conferito a questi cavalli robustezza, rusticità , resistenza e soprattutto una giusta nevrilità unita a doti di grande equilibrio e docilità.
Il Bardigiano, proprio per le sue caratteristiche, veniva impiegato per i lavori nei boschi e in campagna (ad es. trasporto della legna, del carbone e delle castagne a basto, traino dei tronchi e dei carri etc.). Oggi il Bardigiano è un ottimo soggetto per le escursioni, per tempo libero e per lo sport.
Cogliamo l’occasione per complimentarci con i nuovi Quadri Tecnici per l’importante traguardo professionale raggiunto, con l’auspicio che possano “raccontare” ed essere “custodi” di questi luoghi e della sua biodiversità.
Ivan Tassone