I cavalli, per Ramona Sorricchio, sono qualcosa che esiste da sempre nella sua vita quotidiana. Merito dei suoi genitori e di una passione che li ha portati a cambiare lavoro e modus vivendi:
“ Mio papà aveva dei negozi – racconta Simona – mia mamma faceva la hostess. Ma la passione per i cavalli era così forte che ad un certo punto hanno mollato tutto per lavorare e vivere con i cavalli. Per me è stato a quel punto naturale, per i miei 6 anni, ricevere in dono Tatina, il mio primo pony: era la mia amica, baby sitter e “vittima preferita”. La mascheravo, le facevo le trecce, praticamente eravamo tutto il giorno insieme. Vivevo in campagna e quindi potevo girare con lei nel prato intorno casa facendo finta di essere una guida a cavallo..Forse realmente i Pony Rangers sono nati in quei pomeriggi di emozioni, sogni e avventure, con quella libertà di creare con la fantasia ogni posto possibile”.
La strada equestre di Ramona passa poi per l’agonismo, seguita dal padre, e va dalla monta inglese al reining. Dopo 15 anni di gare però, questo percorso si interrompe, per lasciare spazio all’equiturismo. Contemporaneamente, il percorso di studi spinge Ramona verso i bambini e la pedagogia…l’unire l’educazione ai cavalli è stata quasi una conseguenza naturale…
“ A Roseto – continua Ramona – abbiamo un piccolo centro ippico, con a fianco un dopo scuola. Volevo unire entrambe le mie passioni, i cavalli e lo studio, e dare uno spazio di verde ai bambini.
Questa situazione ci ha permesso di vivere con i bambini qualcosa di diverso. Di solito le lezioni di equitazione sono veloci, i bambini arrivano preparano il cavallo e spesso corrono via per fare i compiti. Avere 4- 5 ore al giorno da passare insieme ci ha aiutato a condividere con loro interessi, passioni, sogni. Quando c’erano pochi compiti prendevamo i bambini e dicevamo “vogliamo fare un’avventura”.. Preparavamo i pony, i panini e andavamo al prato dietro il maneggio per fare un pic nic mentre i pony pascolavano”.
E così…è arrivata l’idea di qualcosa di nuovo…
“Un’estate con i nostri bambini delle avventure decidiamo di contattare una guida e fare 4 giorni di escursione nel bosco. E’ stato il momento in cui è nato tutto davvero. Abbiamo portato 18 bambini a dormire nel bosco sulle tende sospese senza nessun confort ed è stata un’esperienza meravigliosa per loro e per noi educatori.
Da quell’esperienza io e la mia collega abbiamo passato quasi un anno a cercare di mettere nero su bianco la didattica, e creare un vero e proprio metodo di approccio con i bambini. L’equitazione non è uno sport adatto a tutti, ma la relazione con il cavallo e i giochi all’aperto si. Possiamo includere ragazzi che non andrebbero mai a cavallo nel senso canonico del termine ma che potrebbero tranquillamente essere pony rangers”.
Tanto lavoro per giungere a questo risultato, e anche collaborazione tra chi ha lavorato al progetto:
“L’altra metà dei Pony Rangers è Augusta, la mia collega, ogni passo lo abbiamo fatto insieme: dalle nottate a scrivere le dispense alle ore insieme ai bambini.
Nel tempo si sono unite alle nostre pazzie tante altre persone che ora collaborano con noi, che hanno creduto da subito nel progetto e che oggi lo portano avanti.
Se devo però ricordare chi ha dato il via a tutto ricordo un pomeriggio in cui eravamo con due delle nostre ragazze Matilde e Mayda che erano sulle pony Rosetta e Caramella e pensavamo al nome da dare al gruppo di avventurieri…e tra le mille proposte siamo arrivate a Rangers, votato da loro. Però non bastava, e alla fine loro dicono “siamo sui pony mettiamoci pure i nostri compagni di avventure…Ed ecco i Pony Rangers..”
Nel futuro di Ramona, dopo aver iniziato la collaborazione con Engea nel 2020, c’è quello di condividere questa iniziativa con sempre più persone che scelgano di presentare il cavallo come un compagno di viaggio, più che un mezzo su cui viaggiare. E poi la creazione di una vera e propria rete educativa, che possa far incontrare i ragazzi dei vari centri.
Giorgia Ferrero